Osservazioni sulle modalità del sinistro stradale avvenuto il 16.06.2001 alle ore 15.30 in via C.A.Vecchi di Ascoli Piceno fra la Opel Corsa con targa di proprietà XXXXXX e la FIAT Tipo con targa condotta da ………………
DAL RAPPORTO DEI CARABINIERI
* Lo schizzo planimetrico, nella sua globalità ( misurazioni e scala riproduttiva), Altrettanto eloquente, per la interpretazione che permette, l'avanzamento - retrocessione dei veicoli dal predetto punto d'urto.
La localizzazione e propagazione delle deformazioni, per effetto diretto ed indotto, rivela e conferma ulteriormente la dinamica dell'evento riscontrando l'angolo accentuato fra gli assi longitudinali dei veicoli nell'istante del loro contatto.
E' quindi agevole stabilire la relativa posizione nell'istante dell'urto e la loro verosimile velocità in quell'istante anche in relazione all'evoluzione successiva dei loro spostamenti fino alla stasi:
* la OPEL appare compressa nella parte anteriore mediante una sollecitazione avente un modesto andamento antiorario.
* la FIAT Tipo i Y10 appare danneggiata in corrispondenza dell'angolo anteriore di destra.
L'ubicazione ed andamento delle deformazioni indica un angolo relativo fra gli assi longitudinali dei veicoli di circa 45 °.
* il punto d'urto rilevato dai Carabinieri insiste
ELEMENTI CERTI DISPONIBILI
• Massa Renault 900 Kg
• Massa Autobianchi con due adulti e due bimbi a bordo 1000 Kg
• Spazio percorso dai veicoli dopo la collisione, nel senso di marcia della Renault: circa 3 m
Ciò indica che la Renault, nonostante avente massa di oltre il 10% inferiore alla Y 10, possedeva però Ec superiore a quest'ultima in virtù dell'elevata differenza di velocità.
• Verosimile velocità tenuta dalla Y 10 all'urto: circa 40 Km/h = 11 m/sec
Analisi dei Lavori compiuti dalla Renault:
L1 (per arrestare la Y 10) Ec = 1/2 m v² = 1/2 x 1000 x 11² = 60.500 J
L2 (compiuto simultaneamente dai veicoli nei circa 3 m percorsi dopo la collisione: 1900 x 9.81 x 0.3 x 3 = 16.775 J.
L3 (energia dispersa dalla Y 10 nell'arrestarsi, a ritroso, contro il tombino): dal grado delle deformazioni contro un corpo indeformabile si può attendibilmente stimare in almeno 2 m/sec.
Pertanto dalla v = √ 2 L = √2 x 77.225 = √171 = 13m/sec = 47 Km/h
M 900
Da integrare dei 2 m/sec di cui sopra, ovvero circa 7/10 Km/h , per una velocità di uscita dall'urto, della Renault, di circa 50 - 55 Km/h.
Ma tale risultato è soltanto provvisorio essendo esso da integrare della velocità equivalente all'energia dispersa nella collisione.
Dalla tipologia e rilevanza dei danni subiti dai veicoli, e facendo anche riferimento all'esperienza delle deformazioni subite dalle automobili nelle prove di crash a velocità standardizzate, è verosimile che la Renault abbia diminuito la propria velocità di almeno 10 m/sec, ovvero di 35 Km/h e pertanto, sommando al valore precedente di 50 - 55 Km/h, si ottiene che la Renault marciava ad una velocità approssimativa di 85 Km/h.
E' però possibile una verifica maggiormente attendibile:
Calcolata l'Ec dispersa nella collisione attraverso la Ec = 1/2 m x M x 0.7 (11 + 25)² e sostituendo
m + M
226.966 J
Certo che la Y 10 è stata oggetto fisicamente passivo nella dinamica dell'evento, essendo stata arrestata e respinta dalla Renault: sommando l'Ec impiegata da quest'ultima (281.000 J a 85 Km/h) e quella posseduta dalla Y 10 in libera marcia (60.500J), Mettendo il risultato (341.500 J) in relazione a quella dispersa nella collisione, quando ha diminuito la sua velocità di circa 10 m/sec, e risolvendo quindi 341.500 : 226.966 = 281.250 : x ; per x = 186.920 J ne risulta che la velocità iniziale della Renault è la risoluzione della v =√ 2 Ec/m = √2 x 186.920/m = √418 = 21 m/sec = 76 Km/h
Valore non troppo discostante, considerati gli apprezzamenti, da quello precedentemente ottenuto.
CONCLUSIONI
* La collisione è avvenuta sulla corsia di pertinenza e percorsa dalla Y 10 condotta dal Marinelli mentre questa si trovava in regolare posizione pressochè parallela all'asse stradale
* La Renault, in accentuato sottosterzo, ha invaso la corsia opposta colpendo la Y 10 con un angolo di non meno di 30 °.
* La velocità tenuta, in libera marcia, dai veicoli protagonisti era di circa 40 Km/h per la Y 10 e di circa 80 Km/h per la Renault.
• E' palese l'nfrazione, da parte della Cameli, all' art. 141/ 1° e 3° ( E' obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che, avuto riguardo alle caratteristiche……ed alle condizioni della strada …..sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ) (in particolare il conducente deve regolare la velocità nei tratti di strada a visibilità limitata, nelle curve, nelle discese …….nei casi di insuffiuciente visibilità per condizioni atmosferiche…..) ed all'art. 143/1° e 12°(i veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera) - (chiunque circola contromano in corrispondenza delle curve……ovvero percorre la carreggiata contromano…..)
• Infrazioni perfettamente pertinenti alla condotta di guida della Cameli in presenza di segnaletica verticale indicante:
1. Doppia curva pericolosa
2. Cunetta o dosso
3. Limite di velocità di 50 Km/h